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al testo proposto da Fausta Genziana Le Piane
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Il singhiozzo della mente
Sale improvviso il singhiozzo della mente sale in delirio fino all’oscura bruciante follia s’accomoda incolpevole in un assolo che perde la rotta.
Qui cade il sasso qui s’allargano i cerchi in un diluvio di partenze e forse da lontano urtano l’angelo lungo il frusciare delle piume sul confine degli addii.
Qui non c’è dolcezza che giunga all’anima o che porti prima del tempo un po’ di rugiada al cuore. Con molte lame vaga la notte a cadenza di schianti, bisbigli senza il pizzico di una sensata stella.
Qui consumata d’innocenza una prigione di fantasmi arranca alla gogna nell’aria e contro il buio soltanto suo come può cospira per un cielo in più ogni volta…naufragando.
Iole Chessa Olivares, Nel finito…Mai finito, Edizioni Nemapress, 2015 |
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